Le pitture Nanosilv adatte per le ristrutturazioni di edifici nelle zone storiche. Industrie Additive sviluppa una stampante dedicata al settore della serramentistica
Con oltre 140 espositori ognuno con qualche novità da presentare, il Made Expo è in grado di riservare sorprese tra vernici ricche di nanomateriali dalle caratteristiche autopulenti e disinquinanti e stampanti 3 D per il settore della serramentistica.
La Nanosilv si presenta alla fiera milanese con una serie di vernici dalle caratteristiche eco-innovative, distributore per l’Italia dei prodotti dell’azienda greca NanoPhos, ha con questa un rapporto di stretta collaborazione tanto da contribuire allo sviluppo e ricerca (ha coinvolto le università di Padova e Bologna). Negli anni passati sono diventati celebri i cementi intelligenti adesso tocca alle vernici intelligenti, capaci cioè di modificare le loro proprietà in funzione dei cambiamenti delle condizioni esterne e raggiungere vantaggi dal punto di vista ambientale, maggior efficienza energetica, migliori condizioni igieniche e ambientali sia per gli edifici ma anche per la qualità dell’aria esterna.
Le vernici della Nanosilv sono in grado di rendere le superfici idrorepellenti mantenendo inalterata la loro capacità di traspirare. Sfruttare la luce naturale circostante per distrugge sostanze inquinanti e batteri presenti sui materiali. Prevenire la corrosione attraverso una formulazione nanotecnologica a base d’acqua. “Sono vernici – spiega il Ceo della Nanosilv, Luisa De Colle – capaci di termo riflettere e quindi aiutare quando non è possibile realizzare un cappotto isolante. Perfette cioè per le ristrutturazioni di edifici nelle zone storiche”. L’uso del biossido di titanio consente di distruggere reagendo ai fotoni le sostanze organiche e inorganiche inquinanti e si tratta di vernici che si attaccano su qualsiasi superficie.
Adatte anche per gli interni visto che abbattono i cattivi odori e non solo lo smog dell’esterno. La Nanosilv si è presentata in fiera con una macchina molto semplice e divertente in cui dell’acqua colorata viene fatta passare su una superficie dove è stata spalmata la vernice con il biossido di titanio. Grazie ad una semplice lampada a raggi UV la vernice si attiva il colore decade e l’acqua torna trasparente e perfettamente bevibile.
Altra azienda che presenta una macchina interessante è la Industrie Additive start up voluta dal gruppo Taurin per sviluppare una stampante 3 D dedicata al settore della serramentistica. “Si tratta di una applicazione – spiega Tommaso Beccuti , Chief Executive Officer della Industrie Additive – come complemento dei prodotti che vendiamo. Questa tecnologia 3 D permette vantaggi interni per fare elementi specifici, per realizzare raccordi di precisione che altrimenti non si riuscirebbe a fare”.
Non si tratta solo di una questione di precisione ma anche di possibilità perché per realizzare certi micro componenti in caso contrario bisognerebbe puntare sulla micro-fresatura che ha costi elevatissimi. Per Beccuti la stampa 3 D apre infinite possibilità visto che è legata ad un sistema open source. “Noi vogliamo migliorare il processo – ha concluso – ma penso che la tecnologia 3 D possa solo migliorare visto che sfrutta un sistema open source per l’hardware come è già successo con il software”. Dietro questa macchina c’è già un anno di lavoro con quattro ingegneri dedicati: la macchina si chiama Open Bot, ma già pensano nell’inverno del 2015 di presentare un modello più sviluppato.